5 suggerimenti per piccoli momenti di self care a cui puoi dedicarti senza sensi di colpa. Anche nelle giornate più impegnative e difficili.
Ormai lo abbiamo capito: il self care è importante. Eppure, nonostante questa consapevolezza tendiamo a rimandare, procrastinare, pensare che ci sia sempre qualcosa di più importante a cui dedicarsi. Perché le nostre giornate corrono veloci, gli impegni e gli appuntamenti in agenda si susseguono senza sosta. Dove lo dovremmo inserire, precisamente, questo self care?
La scusa che usiamo più spesso per non prenderci cura di noi è proprio questa: non ho tempo. Perché quando si parla di self care, il pensiero corre subito a pratiche che di tempo ne assorbono parecchio. Le lunghe passeggiate, gli incontri con le amiche, le gite fuori porta, le ore che ci vogliono per avere un nuovo colore di capelli.
Ma il self care non deve essere necessariamente questo.
Per dimostrarti che la cura di sé non presuppone necessariamente un blocco di tempo infinito, ti do 5 esempi di pratiche di self care che richiedono anche solo 10 minuti al giorno.
Attività fisica
Mettere in moto il nostro corpo è una delle pratiche di self care più preziose e gentili. Ma è anche quella che sconta più convinzioni limitanti: gabbie mentali e scuse che ci ripetiamo per convincerci che no, oggi meglio di no.
Spesso infatti ci ripetiamo che siamo troppo stanche, che non abbiamo tempo, che non siamo fatte per l’attività fisica.
Qui non voglio parlarti degli innumerevoli benefici che quest’ultima può avere sulla nostra mente e sul nostro stile di vita, oltre che sul nostro corpo. Il web è pieno di questo tipo di informazione, non hai mai avuto difficoltà a trovare articoli sull’argomento, eppure sei ancora lì vincolata a qualcosa che ti trattiene.
Che, scommetto, si può sintetizzare nell’assenza di qualcosa.
Non ho tempo. Ma chi lo dice che per mantenerti attiva devi per forza dedicare al tuo workout un’ora al giorno? Spesso la costanza porta più benefici della durata: meglio 10 minuti al giorno ogni giorno che 3 ore una volta a settimana.
Non ho energia. Alzi la mano chi non ha mai pensato che l’attività fisica prosciugasse le riserve di energia (non puoi vedermi, ma io ho appena sollevato la mia). Sono troppo stanca, non posso. E invece no. Lo sport è uno strumento eccellente per creare e fare il pieno di energia: stimola la produzione sostanze che favoriscono il buonumore (come le endorfine e la serotonina) ed aumentano l’energia cerebrale che viene poi diffusa a tutto il corpo.
Non ho le capacità. Perché spesso tendiamo a pensare che fare attività fisica valga solo se corriamo fino a grondare sudore o solleviamo 10 kg di peso a braccio. Così però lasciamo fuori una vasta gamma di opportunità. Anche passeggiare all’aria aperta nel quartiere o attorno all’isolato (cosa che faccio spesso quando mi rendo conto di aver lavorato troppo al pc) può avere immensi benefici. Nel mio caso, aiuta tantissimo ad alleviare alcuni dolori (mal di testa, mal di schiena), mi aiuta a respirare meglio e ha un impatto notevole sul mio umore.
Ecco qui qualche esempio di workout che non richiede abilità particolari ed entra benissimo in una parentesi di 10 minuti di tempo:
una pratica di yoga (sapevi che lo yoga è una disciplina adatta veramente a tutti?)
una sessione di addominali
stretching mattutino (per me è un toccasana!)
Prova: il benessere che ne ricaverai sorprenderà anche te!

Meditazione
Le nostre vite corrono sempre più veloci, e noi le viviamo quasi sempre con il pilota automatico. Per me questa modalità non è il male assoluto: quando si parla di abitudini da consolidare, ad esempio, agire meccanicamente ci aiuta a risparmiare tantissima energia decisionale (che si traduce per me in una riserva di energia fisica e mentale risparmiata).
Però, se questa modalità diventa un modo di vivere, può essere rischioso. Finiamo per non essere mai in sincrono con ciò che ci succede: sempre troppo avanti, o impantanati indietro, nel passato.
La meditazione è uno degli strumenti che ci consente di restare ancorati al presente, di respirare nei dettagli di ciò che ci succede in un determinato momento, nel qui ed ora, e di non lasciarci scappare via la bellezza delle piccole cose che compongono la nostra quotidianità. Che sono quelle che ci mancherebbero di più, se improvvisamente non ci fossero più.
Meditare non aiuta solo a ridurre l’ansia e a migliorare i livelli di concentrazione. Meditare è un modo per creare spazio nella mente e per permetterci di esistere, con tutto ciò che proviamo e che siamo in un determinato momento. Meditare è uno strumento potentissimo per entrare in contatto con noi stessi e accogliere tutto ciò che c’è dentro di noi, per capirci e per spostare il nostro focus dall’obiettivo da raggiungere al viaggio che facciamo per arrivarci. Per passare da una mentalità performante ad una che ci permette semplicemente di essere.
Una pratica di meditazione può richiedere anche solo tre minuti.
Per iniziare puoi
bloccare 3-5 minuti nella tua giornata (se al mattino, ancora meglio)
assicurarti che ci sia il silenzio necessario
assumere una posizione comoda e concentrarti sul respiro
Non giudicarti, non aspettarti nulla in particolare, non provare a bloccare i pensieri che naturalmente irromperanno nella pratica e accogli tutto ciò che emergerà. A volte, potrà sorprenderti molto.
Journaling
Journal in inglese significa “diario”, “quaderno” e il journaling è una bellissima pratica di scrittura che consiste nel mettere nero su bianco un flusso libero di pensieri. Senza la pretesa o l’aspettativa di creare qualcosa di bello, senza badare alla forma, senza fermarsi a rileggere: solo pensieri, pensieri liberi, puri, autentici.
Perché la considero una pratica di self care?
Perché scrivere in questo modo ci avvicina alla nostra parte più vera, ci aiuta ad entrare in contatto con noi stesse e arrivare a sciogliere nodi emotivi che ci fanno soffrire o ci provocano disagio.
Per fare journaling è necessario scrivere a mano. L’atto manuale dello scrivere imprime spontaneità e intenzionalità alle nostre parole e solo in questo modo la scrittura può diventare un potentissimo atto liberatorio. Liberatorio perché questo lavoro di scavo, ricerca e scoperta porta spesso alla luce cose che sono spesso sottratte alla nostra vista, nelle nostre rumorose giornate. Attiva il nostro intuito e acuisce la nostra capacità di problem solving, di trovare soluzioni ai problemi. Ci rende più rispettosi e gentili verso le nostre difficoltà e ci abitua a trattarci con la gentilezza e la cura che meritiamo.
Cosa ti serve per fare journaling:
un quaderno o un diario (preferibilmente formato A5)
un ambiente ordinato o comunque privo di stimoli eccessivi (a me piace tantissimo usare candele o diffusori di oli essenziali)
una penna che scriva in maniera fluida
alcune domande per dare il via al flusso di pensieri (io ad esempio inizio spesso rispondendo a “come sto/ per cosa sono grata/cosa mi ha reso felice o infelice oggi?”)
Puoi scrivere in qualunque momento. Al mattino appena sveglia, la sera prima di dormire oppure quando senti il bisogno di tirar fuori qualcosa che resta bloccato da qualche parte, dentro di te.
Assicurati però di non giudicarti mai e di accogliere qualsiasi cosa possa emergere. Perché qualsiasi cosa sia, va bene così.

Mindful eating (alimentazione consapevole)
Uno dei modi con cui possiamo imparare a trattarci con gentilezza e rispetto riguarda proprio il nostro rapporto col cibo.
Io considero una bellissima pratica di self care iniziare ad approcciarsi al cibo in maniera consapevole, intenzionale e non giudicante. Liberandoci quindi, col tempo e con la pratica, dall’idea di cibo come strumento per raggiungere qualcosa: la calma, la magrezza o la distrazione da emozioni che fanno troppo rumore.
Come si fa?
Non sono un’esperta di mindful eating (qui sotto però ti fornisco due risorse utilissime per approfondire) ma ti dico cosa funziona per me:
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Mangiare onorando il mio senso di fame e sazietà. Non iniziando quando è ora di (nei limiti del possibile) e non finendo quando il piatto è vuoto (perché sennò è peccato). Se pensi di sprecare cibo, ricorda che si può sempre conservare opportunamente e consumare in un secondo momento.
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Concedermi ciò di cui ho voglia, senza restrizioni e limitazioni. Spesso succede che, quando smettiamo di dirci che non possiamo mangiare qualcosa, eliminiamo quel trigger che ci spinge a consumare quel cibo in maniera eccessiva, come se non ci fosse un domani, letteralmente. Sapere che quel cibo sarà disponibile anche domani e dopodomani, se vogliamo, ci libera dall’urgenza di farne scorta ora (o mai più!).
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Eliminare le distrazioni (via telefono, tv e altri dispositivi!) e concentrarmi sul sapore e la consistenza di ciò che ho nel piatto. Vi assicuro che il gusto e la soddisfazione sarà letteralmente triplicata!
Se ti interessa approfondire l’argomento, ti consiglio due articoli interessanti:
Lettura
La lettura è quella pratica di self care che mi verrebbe da definire old but gold. Insomma, è sempre una buona idea.
Spesso però la lettura ci fa scivolare nella classica mentalità del “tutto o niente”: o leggo almeno 50 pagine in un intero pomeriggio o rinuncio del tutto. Io sono una lettrice vorace, conosco benissimo quel senso di frustrazione che discende dall’impossibilità di dedicare il tempo che vorrei a una delle mie attività preferite. O dal doverla interromperla giusto quando sono entrata nel flow: sul più bello, quindi.
In questo modo però ci priviamo di immensi benefici che possono derivare anche da10 minuti di lettura.
Leggendo anche solo 5 pagine, spesso riusciamo a:
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liberare la mente da pensieri che la opprimono
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creare spazio per nuove idee e suggestioni
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trovare soluzioni alternative a problemi su cui ci eravamo arenate
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sviluppare riflessione e senso critico
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immedesimarci nelle storie che stiamo leggendo e trarre spunti utili per riscrivere alcune conversazioni che abbiamo con noi stesse
Vuoi qualche suggerimento di lettura?
Su Instagram ho una rubrica settimanale in cui consiglio (e leggo) alcuni dei libri che mi sono piaciuti di più nell’ultimo periodo.
Oppure, puoi sempre dare un’occhiata qui: tra i miei racconti magari troverai proprio la lettura che fa al caso tuo!
Riposa!
Lo so, ti avevo promesso 5 consigli.
Ma mi sentivo di concludere con un suggerimento bonus: fermati, quando serve. Quando percepisci di averne bisogno. Quando è il tuo corpo che te lo chiede. Fermati, perché ad andare avanti come un treno non si vincono riconoscimenti o medaglie.
Il tuo benessere è la tua risorsa più importante, sempre.
E devi averne cura.