Essere presenti è alla base delle relazioni più importanti: con i nostri figli, ma prima di tutto con noi stesse. Leggi fino alla fine per scoprire perché è fondamentale iniziare questo viaggio da noi stesse e per conoscere la vera protagonista del mio ultimo racconto, già disponibile nello shop.
Partendo dagli spunti e dalle vostre condivisioni su Instagram, ricordiamo i motivi per cui vale la pena praticare la consapevolezza e alcuni modi in cui possiamo portare più intenzionalità nelle nostre giornate.
Fare ed essere

Prestare attenzione al presente, ai dettagli che arricchiscono il nostro qui ed ora, non è un modo per distrarci dalle preoccupazioni quotidiane. Non significa procrastinare e perdere di vista le cose urgenti. Piuttosto, è l’unico modo per fare spazio dentro di noi e per permettere a pensieri ed emozioni più profonde di emergere, di essere viste e accolte. E questa, è l’unica vera strada per nutrirsi, crescere e fiorire, nella relazione con se stessi e con gli altri.
Per fare spazio, è importante lasciare da parte la nostra modalità del fare – quell’approccio performante orientato al raggiungimento di obiettivi e alla ricerca di soluzioni – e iniziare a coltivare e allenare la modalità dell’essere che si basa sull’accettazione e sul lasciar andare. Di queste due modalità della nostra mente, ne parlo più approfonditamente QUI.
Allenare la modalità dell’essere
Come possiamo fare quindi per allenare la modalità dell’essere?
Praticando gentilezza e auto compassione.
Portando la consapevolezza alle cose di cui siamo grati.
Celebrando anche i piccoli successi delle nostre vite.
Imparando a trattare le nostre emozioni come messaggere piuttosto che come inutile rumore di fondo.
Chiedendo aiuto, quando ne abbiamo bisogno.
Se hai bisogno di altri spunti ti rimando all’articolo Come essere produttivi: 5 pratiche che ho sperimentato : qui troverai altre pratiche che ho introdotto nella mia routine e che mi aiutano ogni giorno a trovare il giusto equilibrio tra essere e fare.

Da dove partire?
Essere presenti è il concetto alla base di tutti gli approcci educativi. Essere presenti per i nostri figli è l’obiettivo che ci poniamo quando iniziamo un percorso di crescita genitoriale e, quando non ci riusciamo, è il primo motore del senso di colpa materno. Cosa facciamo allora? Pianifichiamo le nostre giornate in modo da ricavare del tempo da dedicare ai nostri figli, ci liberiamo da impegni di ogni tipo, restiamo sole con loro e… e anche se siamo lì, non siamo davvero presenti nella relazione.
Perché succede? A mio parere, cerchiamo di aderire ad una pretesa assurda. Pretendiamo di essere presenti nella relazione con i nostri figli senza essere presenti in quella con noi stesse. E allora è proprio qui che il viaggio verso la consapevolezza deve partire: da noi.
Il viaggio della consapevolezza
Coltivare l’intenzionalità nelle nostre giornate, prima di portarla nel tempo con i nostri figli. Praticare la comunicazione empatica verso noi stesse, prima che con loro. Trattare con gentilezza e rispetto noi, prima delle persone che amiamo. Coltivare l’auto compassione, prima della compassione verso il prossimo. Ricordandoci sempre che la cura di noi stesse è presupposto indispensabile per la cura degli altri. E che le relazioni fioriscono nella zona di crescita tra due anime piene e felici, non nel terreno arido dell’assenza e del sacrificio.
Il racconto di questo mese non è un racconto sulla mindfulness: è la storia di come un approccio mindful può fare la differenza nella nostra vita. La montagna Passavanti Passindietro è la storia di un viaggio tra antiche inquietudini e nuove consapevolezze, tra fare ed essere. Un’avventura vissuta tra passato e futuro per poi trovare bellezza e autenticità nel mettere un passo dentro l’altro, nel presente.
Non mi resta altro che presentarti la vera protagonista di questa storia, che trovi già disponibile nello shop:

La Montagna Passavanti Passindietro

Son fatta di pietra e di pensiero
Sulla mia roccia camminava Piero
E come lui tanti uomini e donne
Tanti nipoti e pure le nonne
Aiuto la gente a capire le cose
A render le idee un po’ più luminose
Il suolo mio lascio calpestare
Così finalmente potrete imparare
A star nel presente, nel qui e adesso
A metter un passo davanti allo stesso
E godervi il viaggio, senza giudizio
Perché più ci pensi più ti prende il vizio
Di andar nel passato e restar tra i ricordi
Di ciò che è stato e di ciò che poi scordi
Di saltellar tra le cose già nate
E immaginare come sarebbero state
Se solo tu avessi fatto stavolta
Diversamente dalla prima volta
E a cosa ti porta poi, questo pensiero?
A bloccarti lassù, proprio come Piero!
Poi a volte lo fate, un altro errore
Vi ci mettete a tutte le ore
A fantasticar sul futuro lontano
Fino a che poi non vi prende la mano
E forzate gli eventi i se e tutti i poi
Per piegare il tempo come volete voi
E strizzarlo tutto per acchiappare
Le cose che voi non sapete aspettare
Io lo dico a tutti, a Piero, a Biagio
Che la cosa più bella è godersi il viaggio!
Una vita vissuta con la mente al traguardo
Io ve lo dico, vi annebbia lo sguardo
Non vi fa godere le piccole cose
Che vi assicuro, son le più preziose
Restate con me, qui nel presente
Ve ne sarà grato il cuore e la mente
Per non aver reso il cammino più tetro
Parola di Montagna,
Passavanti e Passindietro.

Come al solito, ti aspetto sul mio profilo Instagram per chiacchierare insieme, se condividere storie e altri spunti di riflessione.
Buona lettura e… buon viaggio!