Si tratta di paura o piuttosto di entusiasmo? Cos’è esattamente quella sensazione che sembra dirti che no, quella cosa probabilmente non dovresti farla? Leggi l’articolo per capire come scoprirlo attraverso la scrittura.
Immagino ti sarà capitato diverse volte. Sei lì, a tu per tu con una decisione (più o meno) importante da prendere e oscilli tra il vorrei e il meglio di no. Alla fine, l’energia fisica e mentale ti abbandona e tu ti ritrovi così, praticamente paralizzata dalla fatica decisionale. E quasi tutte le volte finisci per dire di no alle occasioni che la vita ti propone, dicendoti che è proprio paura quella che avverti e che in fondo quella paura è lì per un motivo, per avvisarti di un pericolo. E allora meglio rimanere in quello che io definisco il nostro giardino felice, il luogo in cui ci sentiamo comode, quello che conosciamo meglio, no?
No. O almeno, non sempre.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che ogni emozione è utile e ha un preciso valore segnaletico. La paura è una delle emozioni più adattive di tutte, esiste dall’alba dei tempi per segnalarci pericoli e permetterci di sopravvivere. Ma a volte, quel tipo di paura è come un vino dal retrogusto inaspettato. La accogli e ti dice che quel cambiamento crea disagio, e che quel disagio non è proprio il massimo da gestire. Ma se provi a spingerla un po’ più giù, ecco che lì si palesa l’entusiasmo, quella vocina che dalla testa scende nello stomaco e ti dice che sarebbe meraviglioso uscire dalla tua zona di comfort e andare a vedere cosa c’è fuori.
Come si fa però? Come si fa a capire se dietro la paura c’è un pericolo da evitare o un entusiasmo e un sano desiderio di evoluzione da esplorare? Ancora una volta, la scrittura può venire in nostro aiuto.
Dai voce alle sensazioni fisiche

Come al solito, prima di iniziare ti consiglio di bloccare un momento tranquillo nella tua giornata. Mettiti comoda e inizia a sfilare in tuoi pensieri. Metti nero su bianco le prime cose che ti vengono in mente (magari aiutandoti con alcune domande: “come mi sento oggi?” oppure “qual è l’evento che mi ha portato, qui ed ora, a scrivere?”).
Dopo questo riscaldamento iniziale, fai una pausa. Fermati e ascolta ciò che sta avvenendo nel tuo corpo. Pensa al cambiamento o alla situazione difficile che devi affrontare: come ti senti? O meglio, come si sente il tuo corpo? E’ rilassato, aperto o contratto? In quale parte del corpo avverti disagio?
Prova anche a descriverlo quel disagio, con parole semplici. E sondane anche la durata e l’andamento: ti assicuro che questo ti aiuterà tantissimo. Nella mia esperienza, la paura si manifesta sempre con sensazioni fisiche meno intense ma persistenti, durevoli nel tempo. Quando invece la sensazione è breve e intensa (simile ad uno scoppio o ad un’ondata improvvisa) quasi sicuramente si tratta di entusiasmo. E mi sta dicendo che quello che ho davanti non è un pericolo da temere, ma una sfida stimolante da affrontare.
Se l’argomento ti interessa, di consapevolezza del proprio corpo e di come può aiutarci a gestire le nostre emozioni ne ho parlato anche nel bellissimo podcast Simplyoga di Eleonora Maritan.
Fai un passo indietro ed esplora

Quando qualcosa ci fa paura tendiamo automaticamente a proiettarci nel futuro. Costruiamo ogni possibile scenario e spesso rendiamo tutte queste opzioni molto più catastrofiche di quel che potrebbero essere in realtà. Proiettiamo nel regno delle possibilità tutti i nostri timori, tutte le convinzioni limitanti e tutte le false etichette su noi stesse che non fanno altro che alimentare quel tipo di emozione scomoda. Per uscirne è importante riacquistare una visione il più possibile obiettiva della realtà. E per farlo, è necessario spostare il nostro focus dal futuro al presente.
Quindi riprendi in mano la penna e inizia a chiederti: qui e ora, che tipo di emozioni e sensazioni avverto? Senti un senso di eccitazione solleticante o un timore di sottofondo che non ti abbandona? Dire sì ad una possibilità che ti fa vacillare ti crea gioia o un senso di precauzione? Ti senti arricchita o prosciugata?
Lo so, lo so che spesso il confine tra tutte queste sensazioni è davvero molto sottile e che ogni emozione comprende in sé uno spettro molto complesso di stati d’animo. Ma tu non avere fretta. Datti tempo, se necessario fatti queste domande e prova a risponderne anche più di una volta. E se hai ancora dubbi, ritorna sul corpo. Il corpo ha una saggezza antica che supera di gran lunga quella della mente, lo sapevi?
Rispondi alle domande ombra

Ti sei fermata, hai ascoltato ciò che avviene nel tuo corpo. Hai spostato il tuo sguardo dal futuro al presente, ma c’è ancora qualche vocina nella tua testa che genera quel tipo di rumore di sottofondo che rende impossibile trovare le risposte che cerchi.
Ok, andiamo ad ascoltarle quelle voci. Cosa ti stanno dicendo? Quali sono le domande che si palesano davanti a te ogni volta che pensi alla situazione che ti crea disagio?
Ti racconto la mia esperienza. Spesso, quando la mia testa continua a produrre interrogativi su interrogativi – impedendomi di far chiarezza sul mio stato d’animo e le mie intenzioni – le domande che mi assillano sono più o meno queste:
E se fallisco?
Cosa succederà quando si accorgeranno che non sono capace?
E se non ho le competenze per farlo?
Sarò davvero pronta per questo cambiamento?
Spoiler: quando le domande sono queste, generalmente non ci troviamo di fronte ad un pericolo ma abbiamo un bel po’ di perfezionismo e paura di fallire con cui far pace.

Spero che questi consigli ti siano stati utili.
Ovviamente non rappresentano la soluzione definitiva a tutti i tuoi problemi e non ti forniranno la formula magica per trovare tutte le risposte che cerchi. Ma quelle risposte arriveranno prima o poi, se inizi a farti le domande giuste.
Ti piacerebbe avere altri consigli e suggerimenti pratici di scrittura per esplorare le tue emozioni?
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