Qui ti spiego perché in estate è così difficile ricaricarsi e che tipo di aspettative sono alla base di tutto lo stress che proviamo in vacanza. Leggi fino alla fine e riceverai alcuni suggerimenti di scrittura che ti aiuteranno a trascorrere le tue vacanze con equilibrio e consapevolezza.
Alzi la mano chi ha passato i mesi invernali invocando l’arrivo dell’estate per poi pensare ‘non vedo l’ora che arrivi settembre’!
Io sono qui, insieme a te, con la mia mano alzata. Sono qui con la mia stanchezza accumulata e un livello di frustrazione che mi ha spinto a fare parecchio journaling e capire i meccanismi alla base della rabbia latente che continuo a trascinarmi sotto l’ombrellone. Ho scritto tanto sul mio “stress da vacanza”, e più scrivevo più una sola pesantissima parola emergeva da quelle righe fittissime: aspettative.
Il problema della nostra frustrazione è che abbiamo aspettative non autentiche: pretese e immagini irrealistiche su come dovrebbero andare le nostre vacanze. E molte di queste pretese non derivano nemmeno dai nostri desideri o dal valore che attribuiamo alle singole esperienze: derivano più che altro da immagini e standard che provengono dall’esterno. In pratica, dall’idea di vacanza perfetta che ci facciamo osservando le facciate delle vite degli altri (che, non c’è bisogno che te lo dica, rappresentano meno del 10% di ciò che succede davvero).
Da questo continuo tentativo di adattamento dei propri ritmi a standard poco realistici derivano poi: mancanza di flessibilità e di un approccio teso alla gestione degli imprevisti e, quindi, una pianificazione inadeguata.
Ma verso cosa – o chi- nutriamo queste aspettative?
Aspettative verso i figli

I primi verso cui nutriamo le aspettative più irrealistiche di tutte – ahimè – sono proprio i nostri figli. Che si trovino a casa da scuola o con noi in vacanza, ci aspettiamo che non accusino il colpo dei nuovi ritmi e dei nuovi orari, che seguano tutte le nuove routine senza batter ciglio, che si comportino esattamente come nei mesi precedenti. E spesso, se siamo in vacanza, non diamo loro nemmeno il tempo di adattarsi al nuovo ambiente, di esplorare e di esprimere tutta la loro bellissima gamma di emozioni (dall’eccitazione alla frustrazione).
Capita anche a te? Prima di partire potresti provare a ragionare su queste dinamiche. Questo ti aiuterà poi a fare una cosa importante: pianificare. A non dare per scontata l’adattabilità dei nostri figli e provare a prevedere tutti i principali imprevisti che possono capitare. Ecco alcune domande che puoi farti:
Che tipo di imprevisto può capitare?
Come posso prevenirlo?
Quali soluzioni creative posso mettere in atto, se non riesco a prevenirlo?
Prova a rispondere a queste domande. Ma ricorda: anche se pensi di pianificare tutto nel minimo dettaglio ci sarà sempre un piccolo imprevisto, una crisi emotiva o un bisogno particolare che non riuscirai a prevedere (e prevenire). In quei casi, tre sono le parole d’ordine: empatia, flessibilità, creatività!
Aspettative verso i familiari

Per quelle di noi che hanno messo un po’ di km tra le nostre vite e quelle delle nostre famiglie d’origine, spesso estate significa tornare – per periodi più o meno lunghi- a casa. Se da una parte è meraviglioso poter abbracciare i nostri cari, a volte succede che quell’abbraccio possa diventare un po’ troppo… soffocante. Nemmeno il tempo di posare le valigie e veniamo invitate a cene, compleanni e aperitivi. Ci sono gli amici di una vita da rivedere, i parenti da dover assolutamente salutare, le occasioni a cui proprio non possiamo mancare.
E così quella che doveva essere una vacanza finisce per assomigliare di più ad una fittissima agenda lavorativa di call e meeting. Ti è familiare questa situazione?
In questi casi è importante porsi una domanda: cosa sono disposta a dare? prova a visualizzare concretamente il limite oltre il quale i momenti di incontro con le persone a te care cessano di essere un’occasione gioiosa e iniziano a diventare una fonte di stress e sopraffazione. Questo ti aiuterà a ragionare e poi a definire i tuoi confini. Confini che andranno poi comunicati con gentilezza, rispetto, ma anche chiarezza ed assertività. Prova quindi a chiederti:
Quanto tempo voglio spendere in famiglia?
Cosa voglio fare invece solo con la mia famiglia?
Quali sono i confini che voglio delimitare?
Come posso comunicarlo?
So che questo tipo di riflessioni possono instillare in te una certa dose di senso di colpa. Ma ricorda sempre che una brocca vuota non può riempire nessuno: se le vacanze prosciugheranno tutte le tue energie, anche la qualità del tempo speso con i tuoi affetti ne risentirà!
Aspettative verso se stessi

Ho lasciato questo tipo di aspettative per ultime, non a caso: le aspettative più pressanti – quelle che ci fanno sentire in colpa, inadeguate, improduttive – le formuliamo sempre verso noi stesse. Abbiamo un’immagine precisa di cosa dovremmo fare in vacanza e di come dovremmo sentirci. Spesso, per essere soddisfatte di una vacanza dovremmo riuscire a leggere per un’ora sotto l’ombrellone senza essere disturbate, o alzarci all’alba per fare workout, o ancora riuscire a essere felici e gioiose sempre, in ogni momento.
Il self care, così come l’osservazione del nostro stato emotivo, smettono di essere pratiche di consapevolezza (di quelle che nemmeno in vacanza possono mancare) e iniziano ad essere oggetto di performance. E indovina? Questo è esattamente ciò che ci porta ad avvertire stress e frustrazione.
Se questo è il tipo di aspettative che ti affaticano di più, ti consiglio di chiederti quali sono quelle cose che vuoi assolutamente fare in vacanza per sentirti ricaricata. Fai una lista realistica, flessibile e non troppo lunga: ricorda che sei pur sempre in vacanza! Puoi chiederti:
Cosa potrei fare oggi per stare bene?
Come posso liberare un po’ di tempo per me, oggi?
Di cosa ho bisogno in questo momento per ritrovare connessione ed equilibrio?
Scrivi tutto quello che ti viene in mente ma non trattare questo elenco come una lista di task da spuntare. Usa le attività e le idee di cui hai preso nota come un piccolo promemoria, o come una bussola: ogni volta che, nella tua vacanza, sentirai di aver perso il contatto con te stessa è proprio a questa lista di momenti di cura che puoi fare ritorno!
Se hai bisogno di qualche spunto, qui puoi trovare 5 pratiche di self care per chi ha poco tempo.
E non dimenticarti di prenderti cura delle tue emozioni: fai un po’ di journaling – se ne senti il bisogno -per comprendere i motivi della tua frustrazione, senza viverla come una performance.
Ricorda: solo perché sei in vacanza non è detto che tu debba essere felice in ogni istante! Legittima tutte le emozioni che ti capita di vivere.
La scrittura che ci aiuta

Per uscire da questo loop aspettative -frustrazione-stress dobbiamo riportare le aspettative verso la realtà. E per farlo, possiamo ancora una volta aiutarci con la scrittura.
Scrivendo ci liberiamo delle aspettative e recuperiamo una cosa importante: i nostri standard, quelle cose irrinunciabili che vogliamo in vacanza per ricaricarci (e che, spoiler, non sono uguali per tutti). Costruendo la nostra personale visione di vacanza possiamo aggiustare le aspettative e al tempo stesso allenarci alla pianificazione e alla gestione degli imprevisti.
Prova a ragionare sulla tua vacanza ideale partendo da queste domande:
Come ti senti al pensiero di affrontare queste vacanze? Che emozioni emergono?
Cosa ti aspetti da queste vacanze? Cosa ti aspetti vada bene, cosa ti aspetti vada male?
Quali sono gli aspetti di questa vacanza che al solo pensiero ti fanno sentire frustrata? Cosa temi?
Alla fine scrivi nel dettaglio la tua giornata ideale, quella che ti farebbe tornare a casa soddisfatta e piena. Metti quindi nero su bianco tutto ciò che potresti fare per riuscire a viverla: piani B da elaborare, confini da impostare, pianificazione da definire, soluzioni creative per gli imprevisti più frequenti.

Prima di lasciarti devo fare una precisazione: questo esercizio non vuole spingerti verso un approccio performante, anzi! Ragionare sulla tua giornata ideale non vuol dire sbracciarsi per riuscire a riprodurla alla perfezione, in ogni minimo dettaglio. Significa, piuttosto, ragionare su ciò che è importante per te e su tutto ciò che puoi fare per riuscire a goderti tutte le cose che ti servono per ricaricarti e trovare il tuo equilibrio anche nei mesi che sembrano romperli tutti, gli equilibri raggiunti.
Sei pronta allora a riflettere sulle tue aspettative e a scrivere la tua personale visione di vacanza equilibrata e arricchente?
Vieni a raccontarmelo su Instagram o condividi la tua esperienza in Storia Libera Tutte – la chat Telegram che ho creato per non perderci di vista, nemmeno in estate!
Non vedo l’ora di accoglierti nella mia community e di confrontarmi con te.
Ti aspetto,