Ci sono dei periodi in cui ci sentiamo bloccate davanti a un bivio, incapaci di prendere una scelta che potrebbe cambiare tutto. In questi casi, può venirci in aiuto un’alleata quieta ma dal potere incontenibile: la scrittura. Te ne parlo in questo articolo (e ti offro un ricco bonus alla fine).
Ti ricordi di quando abbiamo parlato del viaggio dell’eroe? Da un lato, c’è la resistenza al cambiamento: è la versione vecchia di noi, che ci tira per un braccio per rimanere nello status quo, nella zona di comfort (sì, forse un po’ immobile, ma quanto è necessario avere un porto sicuro per poi decidere di esplorare il mondo fuori e dentro di noi!).
Dall’altro, c’è la chiamata all’azione: è quella parte di noi che scalpita, che vuole farci evolvere ed esplorare il mondo, allargare i nostri orizzonti, superare limiti autoimposti.
Possiamo provare questa sensazione in moltissime occasioni diverse, e una di queste è proprio il momento in cui ci mettiamo a scrivere: chi non ha mai sentito parlare del famoso blocco da pagina bianca?
Spesso abbiamo nella mente e nel cuore quell’idea strepitosa, che adoriamo e che vorremmo strutturare sulla pagina per mostrarla al mondo, o almeno per darle una forma, per concretizzare in linee d’inchiostro – o quadratini di pixel – la nostra visione.
Eppure, ci blocchiamo.
Quella parte di noi più timorosa ci ferma la mano, appena prima che la punta della penna tocchi il foglio.
“E se non venisse perfetto?”
“Magari non sono in grado.”
“È qualcosa di già visto, di già sentito, di già letto, banale.”
Sono il perfezionismo, l’ansia, il timore di fallire, la paura del giudizio: tutte convinzioni limitanti che possono bloccarci, nella scrittura e nella vita, dallo scrivere la prima parola di una nuova storia.
Eppure, quando quella sensazione di paralisi e timore ci coglie, appoggiare la penna sulla carta e iniziare a tracciare la nostra storia è la soluzione per dissipare quelle paure, per uscire dall’impasse. Non c’è niente dietro di noi, niente davanti: c’è solo il presente, il foglio bianco, e il fluire magico dell’inchiostro che crea lettere, forma parole e immagina storie.
Anche la nostra.
Come la scrittura può aiutarci a superare un blocco
Di questo ti parlo nella prima e nella seconda puntata di Chiusa fuori, il mio podcast.
Qui, il tema del blocco è estremamente tangibile, perché… beh, perché la puntata inizia proprio quando mi sono trovata chiusa fuori su un ballatoio alle cinque del mattino. Ero costretta tra la porta e il ballatoio, senza possibilità di andare da nessuna parte o chiedere aiuto per tre ore buone.
E quindi, come sempre quando il corpo è forzatamente immobile, ho lasciato la mente libera di vagare, nello spazio e nel tempo.
Passando al setaccio i miei ricordi, permettendo loro di fluire e di unirsi ai pensieri in libertà, nel cielo limpido prima dell’alba mi è venuta un’idea: scrivere.
Ho iniziato ad accarezzare l’idea di impugnare la penna per sentirmi più libera e più leggera, quel tipo di leggerezza di cui parla Italo Calvino con ineguagliabile maestria.
Farlo è stata – ed è tuttora – la miglior cura al blocco da pagina bianca, o al blocco di vita, che abbia mai sperimentato. In fondo, non servono grandi attrezzature: un blocco di fogli o un quaderno, e una penna funzionante. Va benissimo anche una Bic dal tappo smangiucchiato – o direttamente disperso -, magari dimenticata in qualche cassetto ma ancora funzionante.
Ora conosco bene il processo – e, se scrivi a tua volta, sono certa che sai di cosa sto parlando -, ma quella volta mi è sembrato che avvenisse una magia. Dopo un momento di attrito iniziale, le idee hanno iniziato a scorrere con fluidità. Sono diventate sempre di più, sempre più limpide, e tutto quello che dovevo fare era trasferirle dalla mia mente alla carta.
Avevo la mente leggera, e la mia creatività fluiva con un’istintività quasi primordiale: mi ero, finalmente, sbloccata.Nella scrittura e, grazie al suo potere, anche nella vita.
Sei anche tu in una situazione simile, in cui senti i tuoi pensieri pesanti e la tua penna trascinata da una zavorra?
Ascolta il secondo episodio di Chiusa Fuori, scarica il workbook che trovi nelle note di ogni episodio, e prova a praticare gli esercizi di scrittura.
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Bonus: 3 spunti pratici per superare il blocco dello scrittore
Anche se ti ho suggerito gli esercizi del workbook, non potevo certo lasciarti senza qualche consiglio extra per superare il blocco da pagina bianca.
Come sempre, cerco di portarti esempi molto pratici e immediati: fammi sapere quale metterai in pratica per primo!
Esercizio 1 – Fai una sessione di freewriting: apri un libro a caso o ascolta una canzone random, cerca una frase che ti colpisce e usala come input. Scrivi di getto per 5 minuti partendo da quell’ispirazione.
Esercizio 2 – Muovi il corpo: mettere in circolo un po’ di energia nuova è il modo migliore per “smuovere” anche le idee. Cosa puoi fare? Balla, fai una passeggiata (nella natura, nel parco sotto casa, nelle strade del tuo quartiere) una pratica di yoga o un workout intenso. Insomma, permetti al tuo corpo – e ala tua mente – di fluire nel movimento.
Esercizio 3 – Cambia ambiente: sapevi che a volte quel famoso blocco può dipendere anche dalla sovrabbondanza di stimoli o al caos presente in una stanza? Se questo è il tuo caso, prova a riordinare la scrivania o l’angolo in cui scrivi, o magari prova a cambiare del tutto il tuo ambiente: spostati in un’altra stanza, o magari esci in strada, fermati su una panchina e an-nota la vita che ti scorre davanti.
Il consiglio migliore di tutti, però, è sempre lo stesso: agisci.
Scegli un’azione, una qualsiasi, anche minuscola, e mettiti in moto.
Perché nella scrittura, così come nella vita, i nodi non si sciolgono da soli: possiamo districarli solo muovendoci, un passettino alla volta.
Cosa pensi del blocco da pagina bianca? Quali sono i tuoi stratagemmi per superarlo?
Se ti va, vieni a chiacchierare su Instagram o Telegram e, come sempre, prenditi cura di te.
Ci rivediamo nel 2024: buon anno,
Valeria